domenica 13 dicembre 2009

Scritti numerici



UNO


L’orizzonte traccia il confine,

ma noi siamo orizzonte ed eterno,

come il fiume che carezza le sponde dell’evidenza,

il suo limite è l’inconsapevolezza,

ma tu sei insieme corso e orizzonte.



Lo sguardo cerca di incrociarne i ruoli

e solo in quel punto infinitesimo

puoi scorgerne l’essenza





DUE

La mancanza dei due,

del loro improvviso apparire,

trema l’affetto nell’intimo

e infranto dagli errori

ne scuote le simmetrie





TRE

C’è un ordine che vincola il caos

E un’illusione che libera geometrie danzanti



Arrestami per lo stesso ineffabile motivo

a cui tendo infinite volte

e per cui sono costretto e cedere

al volto di chi mi doma



L’estremo è un’unità

Il cui valore è dedicato alla follia

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