UNO
L’orizzonte traccia il confine,
ma noi siamo orizzonte ed eterno,
come il fiume che carezza le sponde dell’evidenza,
il suo limite è l’inconsapevolezza,
ma tu sei insieme corso e orizzonte.
Lo sguardo cerca di incrociarne i ruoli
e solo in quel punto infinitesimo
puoi scorgerne l’essenza
DUE
La mancanza dei due,
del loro improvviso apparire,
trema l’affetto nell’intimo
e infranto dagli errori
ne scuote le simmetrie
TRE
C’è un ordine che vincola il caos
E un’illusione che libera geometrie danzanti
Arrestami per lo stesso ineffabile motivo
a cui tendo infinite volte
e per cui sono costretto e cedere
al volto di chi mi doma
L’estremo è un’unità
Il cui valore è dedicato alla follia
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