“IO faccio così perchè MI danno retta e ascoltano ME”
Il povero Iomemì, tutto il giorno non faceva che pensare a quanto era bravo e ripeteva i suoi concetti di egoismo in solitudine.
Sì, perchè egli era solo anche quando aveva di fronte persone che gli chiedevano favori, infatti non ascoltava nessuno se non il suo benessere.
“Signor Iomemì, noi avremmo bisogno di acqua, non piove da settimane e non abbiamo più da bere”
e Iomemì rispondeva “A me non interessa, IO MI sono dissetato, l’acqua a ME non manca, se volete pagarMEla, ve la posso vendere IO al prezzo che MI pare”
e i contadini piuttosto che scendere a compromessi andavano al fiume che distava parecchi chilometri e riempivano enormi botti, che dovevano poi caricarsi in spalla.
dovete sapere che Iomemì, era l’esattore del villaggio di Agonia ( che fa rima con begonia e non con armonia ), e in realtà non era proprietario di nulla, ma si comportava come se lo fosse.
E ancora
“Signor Iomemì, avremmo bisogno di muli, per caricare l’acqua del fiume”
“Che fatica che dovete fare senza muli, ma IO sono qui che non faccio niente, non MI tocca più di tanto, a ME non serve portare animali in paese....con comodo senza fretta, potete continuare a caricarvi le botti piene d’acqua in spalla , al massimo farete un viaggio in più”
Il re era molto contento della gestione Iomemì perchè le spese erano calate, tanto che da esattore divenne vicario del regno !!!
“Visto come sono bravo, il re mi ha premiato, come sono intelligente”
Iomemì delirava, parlava da solo complimentandosi delle sue malefatte!!!!!!!
Un giorno però un contadino al ritorno dal fiume cadde con la botte in spalla, e si fece veramente molto male...
“E’ tutta colpa di Iomemì, la terra la lavoriamo noi, la frutta e la verdura crescono in gran misura, e non ci viene riconosciuto nulla, anzi, se non stiamo attenti, Iomemì dirà che dovremo pagare anche solo per rivolgerci a lui”
detto fatto.....Iomemì, era talmente vanitoso che volle impegnare in denaro i suoi consigli
“Da oggi ho deciso, che siccome le mie parole hanno un grande valore, per avere udienza dovrete pagare”
Gli abitanti del villaggio erano veramente stufi di Iomemì, al chè il contadino malconcio pensò di far pagare a Iomemì, tutto il disagio che stava recando a sè e ai suoi amici.
Tutto strancalato si diresse da Iomemì con una borsa vuota.E disse
“Signor Iomemì, oggi non ho soldi” e aprì la borsa completamente vuota
“E cosa volete da me, sapete che non ricevo visite senza ricevere soldi”
“Ho pensato che ora avete talmente tanti soldi da non farvene nulla, e che quindi per voi sarebbe stato meglio ricevere questi doni, che a confronto del denaro sono molto più preziosi”
“Ma quella borsa è vuota”
“E’ piena di cose che non si vedono”
“E cosa sarebbero queste cose”
“Allora, vediamo, qui in un angolo ho messo la compagnia dei miei amici contadini...ci sono anche due risate nel mezzo”
“E a ME ?”
Il contadino si avvicinò a Iomemì e lo grattò sotto le ascelle e Iomemì cominciò a ridere, ma a ridere che non ne poteva più
“AHAHHAHAH, basta, basta.....non respirò più!!!!!!”
“Com’è signor Iomemì ?”
“Bello grazie, ahah, mi sono divertito”
“Ecco vede, nella valigia non c’è una mano che la gratta, ma la compagnia dei miei amici che la possono far sorridere, se voi vi presentate con questa borsa, i contadini capiranno che siete loro amico e vi faranno compagnia”
“Oh bene, datemela subito allora”
“Non posso.....”
“Beh e perchè ?”
“I miei amici non ridono più, e anche io fatico ultimamente....le ultime risate sono quelle che le ho regalato pocanzi.Se ne volete ancora dovete venire con me”
Il contadino portò Iomemì al villaggio, in spalla, non è che si può pretendere un cambiamento troppo repentino da questo personaggio !!!!!!
Ma Iomemì vide solo facce tristi e cominciò a stufarsi.....
“Allora....queste risate ?”
“Ora vi spiego...dite loro che ci sono in arrivo Muli e Acqua per tutti i contadini del villaggio”
“Ma....non è vero”
“Provate”
Armato della solita faccia di bronzo Iomemì cominciò il suo discorsetto alla plebe...
“Popolo...per premiare i vostri sforzi, ho fatto arrivare Muli da soma e acqua potabile, per bere e per lavarsi”
I contadini cominciarono a gioire, e gli sguardi cupi della gente si trasformarono in sorrisi.
Lo strancalato si avvicinò all’orecchio di Iomemì e disse
“Solitamente vado con la mia valigia a raccogliere le risate, per quando sono triste, ma ora potete andare in mezzo ai contadini a raccogliere i sorrisi”
Iomemì, si infilò senza esitazione tra la folla e l’atmosfera lo rese felice tanto che cominciò a sorridere...poverino gli vennerò i crampi alla bocca, dovete sapere che non aveva mai riso così tanto, e così sentì un tuffo di libertà al cuore.
La sera tornò alla sua tana...e ritornò triste...
Passavano noiosamente i giorni e le cose non cambiavano, così Iomemì prese iniziativa e scese al villaggio...non l’avesse mai fatto...la folla inferocita lo inseguiva coi forconi
“Ci hai promesso l’acqua !!!!!!!” “Ci hai promesso gli animali per lavorare la terra”
Iomemì scappò a gambe levate da quel misto d’odio e violenza che stava per assalirlo.
“Devo fare qualcosa....altrimenti qua mi uccidono”
Iomemì dovette suo malgrado chiedere consiglio per riparare a quella situazione...proprio al contadino strancalato
“Ma come faccio adesso...i tuoi amici vogliono uccidermi !!!”
“Per forza, tu gli hai promesso l’acqua e non hai mantenuto!!!”
“Ma tu mi hai detto di farlo!!!”
“Sì...Iomemì...però...ci sarebbe una cosa da fare”
“E cosa....”
“Andate dal Re...e dite loro, che per convenienza vorreste far avere al villaggio degli animali per lavorare la terra e dei muli per caricare l’acqua. In questo modo avrete da spendere qualcosina subito, ma nel tempo vi frutteranno queste uscite”
“Si fiderà?”
“Dite lui che avrà grandi guadagni e si fiderà !!! Ciao Iomemì, e a presto !!!”
Iomemì non poteva far altro che seguire il consiglio del contadino strancalato, infatti dovete sapere che oltre ad essere un inguaribile egoista era anche parecchio ottuso e difficilmente aveva idee brillanti, capiva solo di rumori di stomaco e sbadigli...così si presentò al re e disse.
“Sua eminenza...pensavo....”
“Iomemì....pensavi ?”
“Si...insomma...ho visto che ultimamente il villaggio fatica a sostentarsi e ho pensato che le molte ore di lavoro dei contadini a raccogliere l’acqua dal fiume li privino della forza per lavorare la terra”
“E quindi Iomemì....”
“E quindi la zampadopera di mulo che potremmo prestare ai contadini si ripagherebbe in pochi giorni e voi ci guadagnereste insieme agli abitanti del villaggio”
“Affare fatto Iomemì...vada per i muli, ma glieli porterai tu....”
Che scena, Iomemì sul sentiero in capo a 12 somarelli...
“Guardate, un somaro in piedi che guida i suoi amici!!!, mettiti a gattoni, tanto mica imparano a camminare”
La gente rideva e prendeva in giro Iomemì, che era sporco come il bastone del pollaio, ma era felice soprattutto perchè finalmente avevano zampadopera in più !!!!!!!
Iomemì cominciava a sentirsi meglio...Alcuni lo invitavano a mangiare, altri anche solo per due chiacchiere e lui si fermava con tutti !!!! Era ubriaco di compagnia, risate e vino....
Stava proprio bene....
“Oggi IO ho raccolto tanta compagnia, MI hanno fatto tanto ridere, chissà se domani vorranno rivedere ME”
E così fu....
Ogni giorno il contadino strancalato si avvicinava a Iomemì con la sua borsa piena di cose fantastiche e Iomemì acconsentiva, e di lì a poco trovò anche il modo di contraccambiare.
“Strancalato, guardate qui dentro a questo orologio da taschino”
E nel dire ciò estrasse l’oggetto dalla sua tasca e lo aprì come per guardare l’ora e strancalato incuriosito lo interrogò.
“Ma di cosa si tratta Iomemì ?”
“Vedi qui dentro c’è tutto il tempo che ho perso a essere Iomemì....”
“l’orologio del tempo perso ?”
“Al contrario, è l’orologio del tempo trovato e del tempo fermo...fermo perchè vorrei sempre sentire quella fantastica sensazione che ho sentito quando i tuoi amici mi avevano accolto tra di loro, e il tempo trovato è quello che userò per fare in modo che ciò accada sempre più spesso”
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