domenica 13 dicembre 2009

A mia madre

Non c'e' pensiero nei miei ricordi, nessun dolore nel mio passato, nessun peccato. Solo angosce e armonie di sensazioni perdute,

perche' sono una creatura dell'essere e questo profondo calore

scivola nella mia natura racchiudendomi in dimensioni che non stavo cercando.

Cosi' erro, perso nel tramonto, passando le giornate a crescere

e a conoscere la mia realta' :

tranquilla, gioiosamente noiosa, padrona di sensazioni stupende e vittima di ritmi cadenti.

C'e' comunque una cosa per cui vale restare:

sognare, poiche' meraviglioso cio' che si riesce a desiderare.

Eppure, la gabbia che mi culla in questo momento,

lascia le finzioni di cui mi cibo nel grembo.

NASCITA























MORTE

Sfioro il respiro d'una musika persa,

che ascolta il grido dell'unica notte

immersa

nel cielo dei miei stanchi silenzi,

pensieri sconvolti nella vita d'un buio tranquillo,

rassegnato fuggiasco del giorno.



Perche' sono l'oscurita'

e volero' tra mille terrori

scontrandomi alla fiamma assassina

che per anni

ha insidiato le mie tenebre,

ma io sono il buio

e qui nessun chiarore

potra' illuminare la mia quiete dell'essere

perche' questa

è la mia unica realta'.



Non ci sono immagini.

e ci sono io,

e io sono solo,

non piu' fiamme dalle quali scappare

ne' ombre da soccorrere

dal tocco d'una torcia sicaria,

non piu' niente

e niente piu' sensazioni,

solo un lento passaggio di tempo.



E io sono solo

e forse non riesco più a muovere le mie mani

perche' non c'e' posto

dove non sia io.

Sembra quasi,

di essere perso dentro me, o

forse non sembra neppure di essere.

sto solo per dormire

di una notte infinita.



Ma come potro' vivere

se gia' ora non mi par d'essere ?

Era quel dolce equilibrio

che ho distrutto in questa stanza

il padre della mia vita ?



E' il dolore che accarezza le nostre anime

la dimensione di danza tribale,

il movimento, il pianto,

la morte ?

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